Il chitosano è una sostanza scoperta per caso nel 1859 da C. Rouget, uno scienziato francese che stava cercando di produrre un saponedi origine naturale. Questa essenza è derivata dalla chitina (tramite un processo di acetilazione), una fibra naturale assai diffusa e simile alla cellulosa e lo si può trovare in forti quantità nello scheletro esterno degli Artropodi e dei Crostacei.
Il chitosano al giorno d’oggi ha trovato un forte impiego nella formulazione di prodotti per uso oftalmico, nasale, orale e, in generale, a rilascio variato, grazie alle sue particolari caratteristiche.
Modo d’uso consigliato del Chitosano dal Nutrition Center Team
La struttura del chitosano, simile alla cellulosa, dovrebbe imprigionare nell'intestino i grassi introdotti in una percentuale circa del 30%; inoltre tra le sue caratteristiche c’è anche quella di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e di controllare la glicemia.
Secondo recenti studi di settore, il chitosano solubile, inizialmente emulsiona i grassi alimentari nello stomaco ed intrappola i grassi emulsionati, che non essendo soltanto legati, ma protetti dall'azione delle lipasi possono essere estromessi invece di essere assorbiti.
L'Istituto Nazionale di Ricerca per Alimenti ha affermato che non esiste alcun integratore alimentare che permetta un calo immediato della massa grassa senza la necessità di seguire un regime alimentare controllato e di svolgere attività fisica.
Si consiglia di non assumere chitosano a soggetti che hanno allergie alimentari o nel periodo di gravidanza e dell'allattamento, in quanto un uso prolungato può apportare una riduzione dell'assorbimento di minerali, acidi grassi essenziali e vitamine.